Palazzina Soter
Come la storia dell’architettura insegna, spesso le sfide interessanti sul piano del progetto sono legate ad un rapporto felice committente/progettista: nel nostro caso, fratello e sorella, eredi di un edificio nella zona moderna di Lecce a ridosso del centro storico, grazie alle possibilità offerte dal Piano Casa, decidono di demolire e ricostruire il vecchio immobile, celebrando la memoria del padre con un nuovo edificio di qualità.
Il progetto è elaborato nel segno della buona architettura ed è concepito in aderenza ai principi dell’edilizia sostenibile, sviluppati in collaborazione con Pedone Working e ai dettami del nuovo protocollo ITACA, attraverso il quale il Comune di Lecce offre vantaggi finanziari a chi si adegua ad un dettagliato insieme di prescrizioni per il risparmio energetico.
L’edificio occupa una posizione d’angolo con esposizione prevalente a sud, in un tessuto urbano di espansione del dopoguerra ampiamente rimaneggiato negli anni 70. Il nuovo progetto prevede di ridurre la profondità del precedente corpo di fabbrica guadagnando l’altezza degli edifici circostanti in favore di un riallineamento del fronte strada e della creazione di un’area verde interna: il tetto del piano commerciale è allestito a giardino.
Le facciate sono composte con una parete ventilata in pietra leccese montata a secco su telai metallici. Sui fronti a sud un ulteriore filtro di persiane, staccate da un esile balconata continua, proteggono dal caldo e schermano la luce, il prospetto si modifica dunque in relazione al movimento del sole.
L’idea è quella di tradurre il buon equilibrio energetico sul piano tecnico in un gioco di sovrapposizione di luci e di ombre, sullo sfondo del colore prevalente che è l’avorio della pietra locale. I due filtri ombreggianti sono riconnessi visivamente dalla scala centrale in cemento a faccia vista e pelle di lamiera traforata. Il piano di negozi al piano terra stacca il volume dal marciapiede grazie al ritmo molto irregolare di una vetrata libera.